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I liberi professionisti avviano la loro attività con l’apertura della partita IVA. Con il  modello AA9/12 scelgono il regime fiscale (ordinario, semplificato e forfettario) più adatto alle loro esigenze e poi presentano quest’ultimo all’Ufficio di competenza dell’Agenzia delle Entrate (la competenza la determina la residenza della persona fisica) per l’attribuzione della partita IVA. Il citato modello può essere presentato in modalità telematica, tramite raccomandata o recarsi fisicamente presso lo sportello.

I liberi professionisti devono pagare l’iscrizione all’albo professionale (da un minimo di € 100 esclusa IVA ad un massimo di € 280).

Oltre a questo onere, vanno considerate le spese di attivazione di PEC (da un minimo di € 5,00 esclusa IVA a un massimo di €25,00) e della firma digitale (a un minimo di 25/30€ esclusa IVA a un massimo di 80€).

I prezzi di attivazione come quelli di gestione di tali servizi digitali spesso sono rimodulati/diminuiti da offerte promozionali previste dai vari provider.

I liberi professionisti non sono tenuti a iscriversi al Registro delle Imprese, ma devono iscriversi all’albo professionale di riferimento o alla gestione separata INPS, qualora non abbiano un albo professionale di appartenenza.

L’iscrizione all’albo comporterà il versamento dei contributi previdenziali alla cassa “privata”, che saranno in parte fissi e in parte proporzionali ai tuoi compensi. Se, invece, per la tua attività non è previsto un albo professionale, dovrai versare i tuoi contributi alla gestione separata INPS, in misura esclusivamente proporzionale al tuo imponibile netto, senza una quota fissa.

I liberi professionisti sono tenuti ai seguenti adempimenti: 

• presentare all’Ufficio di competenza dell’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12 per l’attribuzione della partita IVA
• iscriversi alla cassa previdenziale degli albi di professionale di appartenenza
• iscriversi all’Inps, nel caso in cui non ci fosse un albo di professionale di appartenenza.

I liberi professionisti possono scegliere tra tre regimi fiscali in base ai ricavi/compensi: 

1. regime forfettario: È riservato ai contribuenti persone fisiche senza limiti di età, esercenti attività d’impresa, arti o professioni, incluse le imprese familiari e coniugali non gestite in forma societaria. Sono esclusi tutti gli adempimenti in materia di IVA, eccetto l’emissione delle fatture elettroniche. Limite di ricavi/compensi 85.000€.L’imposta del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività) è unica ed è applicata su un imponibile determinato attraverso l’applicazione, ai ricavi e compensi percepiti nell’anno, di un coefficiente di redditività, variabile a seconda del tipo di attività svolta (in base al codice ATECO). È sostitutiva dell’imposta sui redditi (IRPEF), delle addizionali regionali e comunali e dell’imposta regionale sulle attività produttive.In regime forfettario vi è l’esonero dall’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e non si applica la ritenuta d’acconto sui ricavi e compensi. 
2. regime semplificato, applicabile solo dopo la verifica sulla soglia dei ricavi.
3. regime ordinario: obbligatorio quando nell’anno precedente si siano conseguiti ricavi superiori a 500.000€ nel caso di prestazione di servizi e 800.000€ negli altri casi. 

Servizi digitali obbligatori

• Posta Elettronica Certificata (PEC) per scambiare comunicazioni con valore legale
• Firma digitale per inviare la Comunicazione Unica 
• Fatturazione e conservazione elettronica per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi 

Servizi digitali utili

• Cloud per mantenere l’ordine e la sicurezza dei dati aziendali con una gestione condivisa e flessibile 
• Dominio per il tuo spazio aziendale online
• Fibra per una connessione più veloce e sicura